Sul forum di HWUpgrade, è apparso oggi ad opera dell'utente friwer un post dove lui stesso spiega come installare e configurare al meglio un muletto casalingo. Ho chiesto a friwer se potevo inserirlo nel BLOG, ha gentilmente acconsentito e quindi, non mi resta che augurarvi buona lettura e buon download (i muletti mangiano!!!):
Questa guida nasce dalla mia personale esperienza maturata nel tentativo di realizzare un muletto che scaricasse tanto consumando poco. Obiettivo: deve poter scaricare da rete ed2k e kad (emule) e da rete torrent. Si parte….
Questa guida nasce dalla mia personale esperienza maturata nel tentativo di realizzare un muletto che scaricasse tanto consumando poco. Obiettivo: deve poter scaricare da rete ed2k e kad (emule) e da rete torrent. Si parte….
1) Di cosa ho bisogno?
Innanzitutto c’è bisogno dell’hardware. Non servono risorse stratosferiche, non bisogna giocarci a FEAR con il muletto. Rimando a questa utile discussione http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1012426.
Personalmente ho usato un Pentium III 733 con 192 Mb di ram. Riguardo quest’ultima, vale sempre il solito principio: più ce n’è meglio è. Per il resto occorre pensare al risparmio: meglio un disco grande di due piccoli, staccare le periferiche non necessarie e via dicendo.
Poi bisogna scaricare il cd di Ubuntu Server controllarne l’integrità con il test che c’è sul cd stesso e masterizzare la iso.
Innanzitutto c’è bisogno dell’hardware. Non servono risorse stratosferiche, non bisogna giocarci a FEAR con il muletto. Rimando a questa utile discussione http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1012426.
Personalmente ho usato un Pentium III 733 con 192 Mb di ram. Riguardo quest’ultima, vale sempre il solito principio: più ce n’è meglio è. Per il resto occorre pensare al risparmio: meglio un disco grande di due piccoli, staccare le periferiche non necessarie e via dicendo.
Poi bisogna scaricare il cd di Ubuntu Server controllarne l’integrità con il test che c’è sul cd stesso e masterizzare la iso.
2) Installazione del sistema operativo.
Inserire il CD nell’unità ottica ed impostarla come prima unità al boot. Poi selezionare la lingua desiderata. Rispondere alle varie domande sulla localizzazione del sistema e sulle impostazioni di rete (fa tutto il DHCP se presente, altrimenti inserire manualmente gli indirizzi). Selezionare il disco da partizionare: per i più svogliati va benissimo la procedura guidata che utilizzerà l’intero disco, per tutti gli altri c’è il partizionamento manuale come sempre. Dopo aver installato i pacchetti base, l’installer chiederà di creare un utente: quando chiederà di criptare i dati dello stesso, scegliere no. Riguardo agli aggiornamenti, preferisco che siano lasciati su “Nessun aggiornamento automatico” per aver un migliore controllo sulla macchina (ed evitare problemi di funzionamento poi). Al momento della selezione del software, scegliere ESCLUSIVAMENTE il server OpenSSH, il resto lo faremmo in remoto tramite Putty o tramite qualsiasi terminale tramite il comando ssh (Mac o Linux). L’installazione è conclusa, rimuovere il CD e riavviare. Prima di abbandonare la tastiera e il monitor del nostro server, effettuare l’accesso e aggiornare i pacchetti (sudo apt-get update poi sudo apt-get upgrade). Rimuovere AppArmor che potrebbe rivelarsi più scomodo che utile quindi digitare:
sudo /etc/init.d/apparmor stop
sudo update-rc.d -f apparmor remove
sudo apt-get remove apparmor apparmor-utils
A questo punto è possibile riavviare (sudo reboot), staccare il monitor e la tastiera e lasciare esclusivamente il cavo di rete e quello di alimentazione. Per le operazioni successive ci affideremo al controllo remoto.
3) Installare webmin
Per poter controllare al meglio il nostro server, è utile installare Webmin. Una volta riavviato il muletto collegarsi tramite Putty (per gli utenti Windows, per tutti gli altri basta il comando ssh) ed effettuare l’accesso come al solito. Installare le dipendenze:
Per poter controllare al meglio il nostro server, è utile installare Webmin. Una volta riavviato il muletto collegarsi tramite Putty (per gli utenti Windows, per tutti gli altri basta il comando ssh) ed effettuare l’accesso come al solito. Installare le dipendenze:
sudo apt-get install perl5 libnet-ssleay-perl
spostarsi nella cartella /usr/local/src (cd /usr/local/src) e scaricare il TAR file di webmin
sudo wget http://prdownloads.sourceforge.net/w...n-X.XXX.tar.gz
dove al posto delle X c’è la versione corrente. Decomprimere il file con il comando sudo tar xzvf webmin-X.XXX.tar.gz e spostarsi nella cartella creata. A questo punto lanciare l’installazione con un sudo sh setup.sh Seguire tutte le richieste (si possono lasciare anche i valori di default), scegliere un utente e la password, usare il protocollo SSL ed avviare webmin al boot. Se tutto è andato a buon fine, sarà possibile accedere all’interfaccia di webmin tramite un qualsiasi browser all’indirizzo https://indirizzoipdelmuletto:10000 e accettare il certificato di sicurezza. PS. Lasciate perdere il computo della ram disponibile che riporta webmin: non so cosa conti ma di sicuro non il valore reale (digitare top o free dal terminale del muletto per credere)
4) Installare aMule
Ora tocca ad aMule di cui verrà installato solo il demone (senza interfaccia grafica). Su ogni client poi dovrà essere installato il pacchetto di amule contenente la GUI remota (non importa il sistema operativo del client). In questo modo avremo la possibilità di sfruttare a pieno le caratteristiche del programma.
NB. La versione della gui remota (del pacchetto client quindi) deve coincidere con quella del muletto (nel nostro caso la 2.2.2), pena malfunzionamenti.
Digitare dal terminale
Ora tocca ad aMule di cui verrà installato solo il demone (senza interfaccia grafica). Su ogni client poi dovrà essere installato il pacchetto di amule contenente la GUI remota (non importa il sistema operativo del client). In questo modo avremo la possibilità di sfruttare a pieno le caratteristiche del programma.
NB. La versione della gui remota (del pacchetto client quindi) deve coincidere con quella del muletto (nel nostro caso la 2.2.2), pena malfunzionamenti.
Digitare dal terminale
sudo apt-get install amule-daemon amule-utils
poi digitare
amuled –f
e ancora
nano /home/nomeutente/.aMule/amule.conf
Spostiamoci nella sezione relativa alle connessioni per la gestione. Si deve definire una porta sulla quale aMuled sarà in ascolto e la password di accesso.
[ExternalConnect]
AcceptExternalConnections=1
ECAddress=localhost
ECPort=4712
ECPassword=4fc772729bde281ccc7f228e19be6889
Questa nuova porta, in questo file la 4712, non va aperta all'esterno ma deve essere accessibile in localhost per la gestione remota. In ECPassword dobbiamo mettere l'md5 della password scelta. Si può ottenere così:
$ echo -n yourpasswordhere | md5sum | cut -d ' ' -f 1
Ora dobbiamo fare in modo che il demone parta in automatico all’avvio del muletto. Possiamo usare lo script di default a patto di inserire nel file /etc/default/amule-daemon il nostro nome utente.
Perciò digitare:
sudo nano /etc/default/amule-daemon
ed inserire il nome dell'utente alla voce AMULED_USER="". Nel mio caso diventa AMULED_USER="andrea".
Salvare, chiudere ed avviare il servizio con
sudo /etc/init.d/amule-daemon start.
Se tutto è andato a buon fine, sarà possibile accedere dai client tramite la gui remota. Qualora quest’ultima non dovesse dare segni di vita, probabilmente c’è stato un problema con l’hashing della password. Verificare che la conversione sia giusta. In ogni caso basta aprire la gui remota dal client, inserire l'indirizzo ip del muletto, la porta di connessione (nel caso 4712) e la password scelta (in chiaro, non in hash) PS. Trucchetto che ho imparato dopo molte ore di sbattimenti. Non so perché, ma l’output di quel comando non coincideva con quello di amuled. Ho digitato allora:
amuleweb -w -h=localhost –password=miaPasswordQui
e ho aperto il file con
nano /home/utente/.aMule/remote.conf
per leggere la password come l’aveva generata. A quel punto è bastato copiare la stringa corrispondente alla password nel file amule.conf 5) Installare Transmission (per la rete torrent) Un muletto scaricante che si rispetti deve poter scaricare anche da rete torrent, mi sembra giusto. Installiamo Transmission che verrà controllato tramite WebUI (con qualsiasi browser):
sudo apt-get install transmission transmission-cli
copiare questo file (per scaricarlo è necessario essere loggati nel forum di HWUpgrade) in /etc/init.d/transmission-daemon (rimuovere l'estensione .txt) e modificare le stringhe di configurazione tramite il comando
sudo nano /etc/init.d/transmission-daemon
fare particolare attenzione alle voci
TRANSMISSION_HOME=/home/utente/.transmission-config
TORRENTFOLDER=/home/utente/downloads (meglio se ha i permessi a 777 e coincida con quella dei download di amule)
PORT=49160 (nel mio caso, basta aprirla poi sul firewall del router)
USERNAME=utente
REMOTE_USER=admin
REMOTE_PASS=laPasswordCheVuoi
A questo punto si può salvare e chiudere ed avviare il servizio
sudo chmod +x /etc/init.d/transmission-daemon
/etc/init.d/transmission-daemon start
Se tutto è a posto, aggiungere il servizio all’avvio
sudo update-rc.d transmission-daemon defaults
Per accedere da ogni client basta aprire un browser qualunque e digitare http://ipdelmuletto:9091 poi l'utente e la password.
6) Configurare Samba
Bisogna ora rendere accessibili le cartelle del muletto per il prelievo dai client.
Prima di tutto installate Samba:
Bisogna ora rendere accessibili le cartelle del muletto per il prelievo dai client.
Prima di tutto installate Samba:
sudo apt-get install samba smbfs
Per configurare Samba bisogna modificare il file /etc/samba/smb.conf quindi fate una copia del file originale
sudo cp /etc/samba/smb.conf smb.conf-default
apriamo il file con sudo nano /etc/samba/smb.conf e alla fine del documento inserire
[shared]
comment = Condivisa
path = /home/utente/.aMule/Incoming
public = yes
writable = yes
così per tutte le cartelle, basta cambiare il parametro path. Per rendere effettive le modifiche riavviare samba con un
sudo /etc/init.d/samba restart
7) Configurare un serveUPnP (facoltativo)
Per chi avesse l'esigenza di condividere i file audio/video attraverso il protocollo UPnP, potrebbe rivelarsi utile l'istallazione di MediaTomb. Aprire il terminale e digitare
Per chi avesse l'esigenza di condividere i file audio/video attraverso il protocollo UPnP, potrebbe rivelarsi utile l'istallazione di MediaTomb. Aprire il terminale e digitare
sudo apt-get install mediatomb
il resto dovrebbe farlo tutto da solo. Ultimissimo passo, bisogna impostare le cartelle condivise da monitorare e lo si può fare agevolmente attraverso l'interfaccia web all'indirizzo http://indirizzoipdelmuletto:49152 . Selezionare la Filesystem View, posizionarsi nella cartella desiderata (quella dei download ad esempio) e premere sul simbolo + (add file or directory). In tal modo, i file saranno accessibili attraverso la rete anche a dispositivi come PS3, ipod o quant'altro.
Se volete seguire tutto il post e anche per eventuali richieste e/o spiegazioni, questa è la discussione sul forum
Un saluto a tutti...
masand
Un saluto a tutti...
masand
2 commenti:
hanks for sharing a information about the how to install and configure the best home a carrello elevatore . As all the steps explain deeply it got easy to understand.
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